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    Quanto sono sicuri gli ascensori?

    L’ascensore è un mezzo di trasporto sicuro, anzi il più sicuro tra quelli maggiormente utilizzati dall’uomo nella società moderna.

    Essendo un mezzo di trasporto senza conducente, esso è progettato in modo tale che i dispositivi di sicurezza ridondanti di cui è dotato, intervengano automaticamente bloccando il funzionamento dell’impianto non appena viene rilevata un’anomalia. Inoltre, come noto, gli ascensori devono essere controllati regolarmente da un manutentore abilitato e, ogni due anni, da un ingegnere di un organismo competente autorizzato dallo Stato.

    Si stima che quasi un terzo dei 900 mila ascensori in esercizio in Italia abbia più di 40 anni e che poco meno di 200 mila siano conformi ai moderni criteri di sicurezza fissati dalla normativa di origine europea per gli impianti di nuova installazione.

    L’Italia ha emanato due diversi provvedimenti finalizzati al graduale e progressivo adeguamento del livello di sicurezza degli ascensori pre-1999: il DM 26 ottobre 2005 “Miglioramento della sicurezza degli impianti di ascensore installati negli edifici civili precedentemente alla data di entrata in vigore della direttiva 95/16 CE” e il DM 23 luglio 2009 “Miglioramento della sicurezza degli impianti ascensoristici anteriori alla direttiva 95/16/CE”.

    Per diversi motivi, nessuno dei due decreti sopra richiamati è oggi applicato e in vigore, per cui la decisione di operare interventi di miglioramento della sicurezza degli ascensori installati prima del giugno 1999 è rimessa alla valutazione e alla volontà dei singoli proprietari/amministratori di condominio.

     

    In proposito occorre sottolineare che il progressivo invecchiamento del parco ascensori italiano sta determinando un costante aumento degli incidenti come:

    CADUTE più o meno gravi, causate dal non perfetto allineamento tra ascensore e piano.

    URTO CON LE PORTE, che colpisce sopratutto gli anziani.

    INTRAPPOLAMENTO IN CABINA, al buio, che comporta gravi conseguenze a cardiopatici o claustrofobici.

     

    Come migliorare la sicurezza degli ascensori pre-1999?

    A salvaguardia della sicurezza degli utenti degli ascensori nonché dei lavoratori che effettuano la manutenzione, Savelli suggerisce a tutti i proprietari/amministratori di condominio di ascensori installati prima dell’entrata in vigore della direttiva 95/16/CE, di valutare attentamente, insieme al manutentore dell’impianto, tutti i possibili fattori di rischio che potrebbero rivelarsi causa di incidenti durante l’utilizzo dell’impianto o durante le operazioni di manutenzione, programmando per tempo e facendo eseguire gli interventi necessari per eliminare o almeno ridurre i rischi. Ciò anche allo scopo di cautelarsi a fronte di eventuali responsabilità cui il proprietario o amministratore stesso può essere chiamato a rispondere, in caso di incidenti e infortuni sugli ascensori.

    1. Installazione di un sistema di livellazione precisa al piano, per evitare che gli utenti inciampino nell’entrare o nell’uscire da una cabina non ben livellata al piano (quadro di manovra con tecnologia inverter).

    2. Installare rivelatori di presenza umana o animale sulle porte a chiusura comandata (barriere optoelettroniche).

    3. Installazione di un combinatore vocale bidirezionale collegato ad un centro di soccorso: ciò copre il rischio che persone intrappolate in cabina non vengano soccorse nel tempo più breve e nel modo migliore (tele-allarme compreso di interfaccia GSM).

    4. Installare nelle cabine un impianto di illuminazione di emergenza che funzioni in caso di guasto dell’alimentazione principale.

    Si tratta, ovviamente, di un elenco indicativo e non esaustivo, tenuto presente che la norma tecnica UNI EN 81-80 elenca ben 74 situazioni di possibile rischio da controllare su un ascensore esistente. Quelle sopra elencate sono solo le principali azioni di adeguamento che è opportuno intraprendere, ma il quadro complessivo degli interventi da effettuare su ciascun impianto va determinato caso per caso, in funzione della valutazione concreta delle caratteristiche dell’impianto, delle sue condizioni d’uso, degli eventuali malfunzionamenti riscontrati e degli eventuali incidenti già avvenuti.

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